PARTECIPAZIONE DIALOGHI DI PISTOIA

PARTECIPAZIONE DIALOGHI DI PISTOIA

MG

G. M.

Personale tecnico

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Si è da poco concluso al Teatro Bolognini il ciclo di lezioni preparatorio ai “Dialoghi di Pistoia 2024”, il festival pistoiese dedicato all’antropologia del contemporaneo, che a maggio giunge alla sua quindicesima edizione con il tema“Siamo ciò che mangiamo? Nutrire il corpo e la mente”.

Le due lezioni preparatorie hanno visto la partecipazione di moltissime classi, sia di scuole della provincia di Pistoia sia provenienti da scuole superiori di altre parti d’Italia grazie alla diretta streaming.

Anche il nostro Istituto Einaudi ha partecipato direttamente con la presenza delle classi 4BS, 4CS e 4DS dell’indirizzo socio-sanitario, che hanno colto l’occasione per integrare le tematiche affrontate  durante il loro percorso didattico con gli argomenti del festival.

La prima lezione del 18 gennaio è stata tenuta dall’antropologo Marco Aime:

“Mangiare, cucinare e produrre cibo sono esperienze sociali, espressioni culturali di collettività e frutti di scambi, che alimentano la nostra mente e il nostro vivere comune. Sono attività inserite nel dinamismo del pianeta, tra l’alternarsi delle stagioni e l’unicità di specie e territori, profondamente legate all’ecologia della Terra.” Come si continua a leggere nel materiale introduttivo fornito ai ragazzi, “Il cibo è anche un grande viaggiatore e tutte le cucine “tradizionali” sono in realtà meticce: ogni tradizione culinaria è multiculturale e, in questo, il cibo è un’ottima metafora della cultura.

Ogni società costruisce una sua “commestibilità culturale”, perché non ci cibiamo solo per nutrirci, ma siamo anche mangiatori sociali. Dobbiamo quindi ribaltare il rapporto tra il gusto e l’abitudine a mangiare un certo cibo: non è vero che non mangiamo una cosa perché non ci piace, non ci piace perché non la mangiamo. Il gusto collettivo non nasce quindi da un’attitudine innata, ma da una scelta. L’abitudine al consumo fa sì che un piatto diventi “tipico”.

La seconda lezione del 5 marzo è stata tenuta invece dall’antropologa Elisabetta Moro e nella scheda introduttiva fornita alla scuola si legge:

“L’umanità è passata da una condizione in cui la religione era il grande codice dei comportamenti alimentari, alla condizione attuale caratterizzata, almeno in Occidente, dall’emergere di una vera e propria “religione del cibo”. Un culto della tavola che va molto al di là della semplice nutrizione. Per assumere le dimensioni di un fenomeno epocale, all’origine di forme sempre più rigorose di osservanza alimentare. Da una parte la «cibomania» e dall’altra la «cibofobia». La «cibomania» consiste nella sovraesposizione del piacere, della conoscenza e dell’esperienza gastronomica. Con i cuochi elevati al rango di sacerdoti di una liturgia della gola sempre più esclusiva, suntuaria, sofisticata, lambiccata. La «cibofobia» è all’opposto la negazione più totale del piacere della tavola. E assume le forme del salutismo estremo, della santificazione dei presunti cibi salvavita e della scomunica dei presunti cibi killer. Insomma, un ipercorrettismo alimentare che demonizza un cibo dopo l’altro, trasformando la nutrizione in un gancio cui appendere volta per volta il fascio delle proprie paure e insicurezze.”

Le due lezioni sono disponibili sul canale YouTube dei Dialoghi di Pistoia ai seguenti link:

  • Marco Aime – “Siamo come mangiamo? Nutrire il corpo e la mente”

https://www.youtube.com/watch?v=8ijurQBPdLs

  • Elisabetta Moro – “Mangiare come Dio comanda”

https://www.youtube.com/watch?v=Khvi2JJqsw0

L’esperienza degli studenti dell’Istituto con il festival proseguirà attraverso il servizio all’interno del percorso PCTO come personale di supporto alla manifestazione che si svolgerà a Pistoia dal 24 al 26 maggio.

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